Salviamo la Storia

Salviamo la Storia

Immaginiamo un mondo in cui si possano fare viaggi nel tempo, sempre in riferimento ai modelli citati fino ad ora, ammettiamo anche il fatto che tutte le nazioni abbiano trovato un accordo per permettere questi viaggi senza la paura che qualche malintenzionato possa andare a cambiare dei parametri vitali, sicuramente creando, come accade in molti racconti di fantascienza, un modo per tenere sotto controllo questa tecnologia, con verifiche di ogni genere, e che i viaggiatori siano accomunati dalla sete scientifica e non dal desiderio di arricchirsi (utopico), cosa si potrebbe fare senza eseguire modificazioni catastrofiche alla storia.

Innanzitutto ci vorrebbe un metodo per sincerarsi delle condizioni che troveremo all’arrivo, soprattutto se ci si deve materializzare fisicamente nell’ambiente, cosa che in genere non viene considerata nelle varie trame, ma importante per la salvaguardia del viaggiatore. Viste le modifiche della terra, gli eventi catastrofici che hanno plasmato l’ambiente che ci circonda, si deve porre particolare attenzione che il luogo non sia sotto diversi metri d’acqua, oppure che non sia troppo in alto, che non ci siano altri elementi in quel punto, tipo rocce od altro, che non sia interessato da eventi vulcanici o alluvionali, e cose di questo genere. Si deve anche considerare, soprattutto se si interagisce con la storia relativamente recente, che la posizione sia abbastanza nascosta, non dovrebbe essere possibile farsi vedere da altre persone, sarebbe quanto meno imbarazzante comparire, ad esempio, in mezzo alla piazza di Salem all’epoca della caccia alle streghe.

A mio parere il tema più classico di tutti, trattato in parte nel metodo “passaggio sicuro”, è il viaggio verso ere lontane della preistoria, per studiare le origini della terra, vedere comportamenti di animali estinti da milioni di anni. Per la storia più recente si dovrebbe porre maggiore attenzione, notare che in qualche caso sono rimasti, ad esempio, dei disegni rupestri, e addirittura anche Geroglifici Egizi, bassorilievi delle culture precolombiane, e la storia dei Vimana in India, che possono ricordare macchinari tecnologici, ma chiaramente resteranno ancora a lungo dei misteri storici irrisolti, magari frutto di una visita dal futuro.

Per questi periodi più ravvicinati si potrebbe comunque cercare di dissimulare con l’ambiente qualche videocamera che permetta la ripresa della vita circostante senza creare interferenze, si potrebbero avere immagini di battaglie o di altri eventi storici particolari, e qui ci sarebbe da sbizzarrirsi.

Ma forse l’aspetto più interessante di tutti è il recupero di ciò che, per un motivo o per l’altro, è scomparso dalla storia. Tra gli esempi di questo genere ricordo il film “Freejack – In fuga nel futuro” in cui, poco prima di un incidente mortale, viene prelevato un pilota automobilistico e portato nel futuro, un altro esempio molto simile riguarda un altro racconto in cui succede pressappoco la stessa cosa prima di un incidente aereo. In effetti qui si parla specificamente di recuperare elementi particolari, in altre occasioni si è sentito parlare di come sarebbe interessante arrivare nella Biblioteca di Alessandria d’Egitto prima dell’incendio che la distrusse, ma si pensi al Colosso di Rodi, alla statua di Zeus e di Athena create in oro e avorio da Fidia, e a tante altre cose di cui non si è trovata più traccia, però ancora si favoleggia oggi giorno. E’ altresì chiaro che questo prevede comunque una conoscenza accurata dei percorsi storici dei vari oggetti che si andrebbero a recuperare, non si può certo rischiare di alterare un aspetto come questo, per prendere qualsiasi oggetto si dovrebbero seguire i fatti che hanno portato alla sua perdita prima di eseguirne il recupero.

Per quanto riguarda il futuro potremo solo immaginare le nuove tecnologie che ci troveremo di fronte, il tema non si può comunque prendere alla leggera, in effetti non sarebbe certo consigliabile avere contatti con gente del futuro per acquisire formule o tecnologie prima che vengano scoperte, sarebbe quindi difficile, come capita nella trama di alcuni film di “Star Trek”, che coloro che viaggiano nel passato consegnino con una certa “nonchalance” questi elementi che non sarebbero ancora stati scoperti, modificando le conoscenze di un’epoca passata.

Diciamo che a questo punto si è descritto abbastanza un certo panorama sulle due tematiche di tempo trattate, nei prossimi articoli si affronteranno argomenti che sono inerenti a altri modelli di tempo, con una particolare considerazione del presente e del passato.

Evitare i paradossi temporali

Evitare i paradossi temporali

Negli articoli eseguiti si è parlato principalmente delle difficoltà che si potrebbero incontrare e dei paradossi che si andrebbero a creare, quindi in questo momento la domanda potrebbe essere: esistono modi coerenti per eseguire il viaggio senza creare scompensi di alcun genere?

Si possono evitare i paradossi temporali?

 

E’ evidente che al momento attuale nessuno può essere informato sui meccanismi che regolano il tempo, quindi a questo punto le considerazioni necessariamente sfociano nella fantasia, anche se si può inserire un certo ragionamento, comunque partiamo dal presupposto che chiunque possa viaggiare nel tempo abbia anche modo di modificare un evento senza dimenticarsi di averlo fatto, quindi di dare un diverso corso alla storia e di poter ritornare al tempo di origine soddisfatto del risultato, ricordo che nei modelli di tempo citati la condizione è che il viaggiatore compare nel passato o nel futuro dove prima non c’era, influenzando gli eventi con la sola presenza.

Un primo modo potrebbe essere associato, come lo definirei personalmente, a un “meccanismo di difesa” del tempo, per ricordare gli eventi precedenti qualsiasi persona che si stacca da un periodo temporale porta con se una specie di “bozzolo” di tempo. Ciò crea quindi una linea temporale relativa che non si modifica al variare del presente a cui è legato, proprio come staccare una tessera di un mosaico che si ricordi come era il mosaico in origine, a questo punto il suo passato relativo resta come cristallizzato addosso al viaggiatore o al gruppo di viaggiatori, esattamente come una linea temporale parallela che viene ricordata solo dall’individuo o dagli individui in viaggio. Chiaro che questo “meccanismo” scatterebbe unicamente all’atto del primo viaggio, ma poi sarebbe una costante che accompagnerebbe in ogni altro balzo, anche quando si ritorna all’epoca di partenza apprezzando così il risultato della modifica.

Un altro tema condivisibile trattato nella fantascienza in racconti, libri o film è quello del “passaggio sicuro”, qui il presupposto resta sempre quello che è tassativamente vietato interagire con elementi del passato, pena modifiche incontrollabili della storia, quindi si crea un percorso che isola i viaggiatori dall’ambiente circostante, dal quale poter osservare in tutta sicurezza quello che accade all’esterno. Con questa modalità il problema riguarda il fatto di non poter accedere a epoche storiche recenti, altrimenti resterebbe un ricordo nella storia, quindi i viaggi sarebbero consigliati solo per le ere preistoriche.

A proposito di metodi che prevedono una separazione accurata dall’ambiente mi ricordo di una storia apparsa su “L’Eternauta“, rivista mensile di fumetti d’autore di qualche tempo fa, in cui si narrano le avventure di “Leo Roa”, di Juan Gimenez, nella quale i viaggiatori temporali potevano andare nel passato senza interagire con l’ambiente, completamente invisibili agli altri grazie a una tuta particolare, potevano quindi anche attraversare oggetti solidi, ma era anche prevista la possibilità di materializzarsi completamente, dando quindi modo di osservare l’ambiente prima di interagire.

Per considerare il modo seguente, si deve andare lievemente “fuori tema” e sconfinare nella teoria di tempi paralleli, che può essere analoga alla teoria del Multiverso. Quindi si prende per assunto che, invece di avere un ”Fiume del Tempo” unico, ci sia un modello temporale in cui è possibile avere una rete di percorsi possibili; da ogni punto si diramano infiniti percorsi, che potrebbero coesistere tutti assieme, creando così molte diramazioni con storie diverse. Quindi in nostro viaggiatore che proviene da uno di questi “rivoli” di tempo si materializza in una certa epoca, già di per sé il fatto è destabilizzante, comunque ammettiamo che ci vuole qualcosa di più, dopo avere eseguito il grande cambiamento effettivamente avrà creato, o si sarà spostato su un altro percorso temporale, ma i suoi ricordi sono legati a un’altra storia di cui non fa più parte, a questo punto si potrebbe dire che, anche se ci fosse un tentativo di tornare al punto di partenza, non farebbe altro che passare su un altro “rivolo” o crearne uno nuovo. Certo a questo punto ci si potrebbe domandare, visto che diamo libero sfogo al plausibile, se non si potesse creare qualcosa che faccia tornare nelle stesse coordinate temporali da cui si è partiti; ammesso che questo sia possibile, a mio parere ci accorgeremmo che in quella linea temporale non si è modificato nulla, quindi anche se il primo viaggio era effettivamente nel passato di quella linea temporale, il cambiamento avrebbe comunque creato un’altra linea e non modificato la precedente.

Altre ipotesi potrebbero essere inserite, ma più in là ci spingiamo e più è la fantasia a farla da padrone, in effetti molti modi utilizzati dai racconti fantascientifici, compresi quelli qui riportati, si piegano molto alle esigenze della trama, comunque ammesso e non concesso che si possa viaggiare in questa maniera, l’argomento del prossimo articolo riguarderà cosa possiamo effettivamente fare senza rischiare alterazioni alla storia.

Punti nodali e Azione-Reazione – Interazione col presente

Punti nodali e Azione-Reazione – Interazione col presente

“Tempo presente e tempo passato sono forse entrambi presenti nel tempo futuro, e il tempo futuro contenuto nel tempo passato. Se il tempo tutto è eternamente presente il tempo tutto è irredimibile. … Il tempo passato e il tempo futuro, ciò che avrebbe potuto essere e ciò che è stato mirano a un solo fine, che è sempre presente.”

Da “Burnt Norton” di Thomas Stearns Eliot

Fino ad ora si sono presi in esame due modelli di tempo nel loro possibile modo di essere, con alcune caratteristiche che li differenziano sul loro funzionamento, cercando di descrivere le difficoltà che si potrebbero incontrare qualora un viaggiatore potesse andare a verificare, da notare che ci sono altri modelli possibili, a mio avviso, di cui avrei intenzione di parlare in altre occasioni.

L’interazione col Presente è tutt’altro che scontata in questi due modelli, quando si parla di viaggi nel tempo in genere si dice sempre “nel Futuro” oppure “nel Passato”, ma questo dà per assunto che si debba partire da un “Presente”; al momento non abbiamo esempi concreti di altri presenti se non quello in cui viviamo, ed è praticamente normale riferirsi a questo, ma la domanda da porsi sarebbe: una volta che sono “nel Futuro” oppure “nel Passato”, il presente in cui ero prima è sempre il “Presente”? Cioè esiste qualcosa che lo differenzia dagli altri momenti del tempo? Questo è in relazione con un elemento dei preamboli nell’articolo “Le Basi”, cioè sul fatto che ci sia o meno un “Presente Assoluto”.

Ammettiamo a questo punto che nei modelli citati ci si possa muovere sia indietro che avanti nel tempo, con tutto ciò che si porta dietro questa frase; quello che diventa evidente è il fatto che in qualsiasi punto il viaggiatore arrivi, quel momento del tempo diventa il suo presente, un’affermazione che ha diversi tipi di implicazioni.

Principalmente arrivare in un’epoca qualsiasi comporta la situazione che quel momento del tempo esiste, e visto che il “Fiume del Tempo” è considerato come unico, la sua esistenza è assoluta, cioè chiunque lo può raggiungere, partendo da tempi, e quindi da presenti diversi, questo è abbastanza chiaro visto che, nel caso un giorno venga inventata la “Macchina del Tempo” non ci sarebbero più limiti ai punti raggiungibili, o anche ai punti di partenza.

La seconda implicazione, partendo da ciò che si è detto nel paragrafo precedente, non può essere che un’altra affermazione, cioè che nei modelli di “Azione e Reazione” e “Punti Nodali” non esiste un “Presente Assoluto” e tutto il “Fiume del Tempo” è presente nello stesso momento; se questo non fosse chiaro, per fare un esempio, si pensi alla macchina del tempo come un treno sui binari, noi siamo in una stazione, ma se dobbiamo arrivare in un’altra quella deve già esistere e là ci sarà altra gente che può prendere lo stesso o un altro treno per andare in altre stazioni, le quali, parafrasando, sono i diversi presenti in cui possiamo arrivare.

Terzo e non ultimo elemento, il presente in cui stiamo vivendo adesso è un presente personale, che è allo stesso tempo il futuro rispetto ad un tempo passato, oppure viceversa il passato di un tempo futuro, una volta che ci si stacca da questo presente non ci sono più elementi diretti che ci possano far tornare inseriti esattamente nello stesso contesto di prima della partenza, potremo certamente tornare nello stesso momento contemporaneo, ma sarà comunque un altro presente personale e non più quello originario, quindi più che “Viaggio nel Futuro” o “nel Passato” sarebbe più calzante un “Viaggio Avanti nel Tempo” o “Indietro nel Tempo”.

La conclusione a cui si giunge è che, in relazione sempre ai due modelli descritti, tutto sarebbe già stato inventato nel momento attuale, visto che tutto il “Fiume del Tempo” esisterebbe nello stesso momento, con la possibilità di avere Viaggiatori da sempre, o altrimenti nessuno troverà mai il modo di staccarsi dal suo momento Presente.

Azione e Reazione

Azione e Reazione

Il modello che definisco come “Azione e Reazione” è in un certo modo aderente all’idea più conosciuta e diffusa dei viaggi nel tempo, qui il principio è che ad ogni variazione degli eventi storici corrisponde un immediato cambiamento di tutta la storia successiva, come già detto l’ipotesi più temuta dai vari potentati mondiali, è nella fantasia di tutti il fatto di poter eliminare questo o quell’altro personaggio storico, pensando così di migliorare le cose dal proprio punto di vista.

Ritengo poco probabile, quindi, che una modifica alla storia dia comunque a qualcuno il tempo di accorgersi del fatto e di rimettere le cose a posto, per questo direi che ci si troverebbe immediatamente in eventi modificati, magari a tal punto da non poter in nessun modo avere portato alla stessa variazione, generando quindi il paradosso temporale.

In questo contesto, a che cosa si troverebbe di fronte un viaggiatore che potesse effettivamente interagire con questo tipo di modello? Anche nel caso non ci fosse una “programmazione criminale” nei suoi intenti, il solo suo arrivo sul posto creerebbe scompensi, forse il luogo ove potrebbe fare meno danni è in un deserto, oppure in posti rocciosi, o anche in zone tipo il polo nord o il polo sud, per il motivo che al massimo calpesterebbe sabbia, roccia o ghiaccio che effettivamente non entrano a fare parte di nessuna catena alimentare.

Il motivo dell’ultima affermazione è dovuto al fatto che, in caso calpestasse anche un solo filo d’erba, questo potrebbe scatenare modifiche future, magari anche lievi, ma pur sempre modifiche; certo potrebbe sembrare strano, ma per esemplificare meglio si potrebbe cominciare con qualcosa di più complesso, prendendo ad esempio una parte della trama del film “Il Risveglio del Tuono”.

In un mondo in cui è possibile compiere viaggi nel tempo, un viaggiatore inavvertitamente calpesta una farfalla, cosa che in un tempo presente non sarebbe considerata molto rilevante, il fatto che succeda nella preistoria scatena una serie di eventi in cui viene minacciata la stessa esistenza dell’uomo sulla terra, visto che qualsiasi variazione fatta molto indietro nel tempo potrebbe avere effetti esponenziali nella storia, impedire che si creino certe condizioni, modificare equilibri biologici, e questo avviene maggiormente per ogni animale più grande, o con interazioni tra esseri umani. Alla fine comunque la situazione piega a favore della trama per avere un finale comprensibile, l’eroe impedisce di calpestare detta farfalla facendo in modo che tutto torni allo stesso posto, come in un effetto domino.

Altro film da tenere presente è il classico “Terminator”, nel primo film della serie alla fine sembra che tutto il futuro sia stato cambiato, per il fatto di avere “impedito” la creazione della tecnologia che avrebbe portato alle macchine assassine, ma chiaramente anche qui si genera una domanda chiave: per quale motivo dovevano inviare indietro il terminator e l’eroe umano se in futuro non ci fosse stata la guerra preannunciata? In seguito, dopo diverso tempo, l’hanno fatta diventare una serie di film, visto che, non cambiando le interazioni passato/futuro, non ci poteva essere stato un effettivo cambiamento agli eventi, potendo così proseguire la trama.

Quindi nel caso si vada a modificare in qualche modo un evento storico, il modello “Azione e Reazione” prevede un immediato cambio degli eventi futuri legati alla modifica, più grande è l’evento modificato e più il paradosso che ne deriverebbe sarebbe destabilizzante, in effetti se il nostro viaggiatore fino al momento della modifica avrebbe saputo quello che doveva accadere, subito dopo non dovrebbe più ricordarlo, anzi, in molti casi non ci sarebbe nemmeno stato il motivo per compiere il viaggio indietro nel tempo (si consideri un viaggio mirato a fare una determinata azione non casuale), quindi ci dovrebbe essere un “cambio di scena” immediato, in cui il nostro personaggio, completamente ignaro di quello che ha fatto, sarebbe impegnato in altre mansioni completamente avulse dalla storia precedente, come del resto succede anche nel modello dei Punti Nodali al superamento del momento critico.

Quindi senza particolari accorgimenti, che verranno trattati in un altro articolo, anche questo modello, come quello dei Punti Nodali, non potrebbe funzionare, creando paradossi praticamente impossibili da risolvere.

Ma dopo tutto questo ci si potrebbe chiedere: il presente nei modelli di tempo descritti, che valenza avrebbe? A questo punto si può anche dire una cosa che potrà sembrare banale, cioè che ha senso parlare di viaggi nel futuro o nel passato se ci riferiamo a un tempo presente…

(continua)

Punti nodali

Punti nodali

Il modello i tempo che io definisco “per punti nodali” può essere esemplificato come una rete di momenti importanti nel fiume del tempo; questi punti, come accennato nel precedente articolo, sono gli eventi che hanno determinato il procedere degli avvenimenti.

Ampliando il concetto, si può dire che guerre, scoperte, personaggi influenti avrebbero un effettivo peso nella storia solo dopo il momento in cui si compie l’azione finale, cioè il momento preciso in cui viene vinta una guerra dall’una o dall’altra parte, si esegue una scoperta su cui si baseranno altre scoperte seguenti, oppure il momento dell’affermazione di un certo personaggio che da quel punto in poi influirà nelle decisioni di quella nazione, o comunque di un gruppo.

A questo punto la teoria potrebbe fare pensare che ci sono solo i grandi eventi storici di cui tenere conto, ma non esiste solo la storia scritta sui libri, è molto più capillare, quindi sono altresì importanti eventi di altro tipo, che si potrebbero considerare minori.

In questo modello temporale le variazioni tra un punto e l’altro risulterebbero relativamente ininfluenti, cioè si potrebbe modificare qualcosa senza cambiare immediatamente la storia, il nostro viaggiatore quindi avrebbe un po’ di tempo per riportare i fatti al suo svolgere corretto, tipo nel film “Ritorno al Futuro”.

In questo film il personaggio principale cambia un elemento della storia, precisamente l’incontro tra suo padre e sua madre, e a quel punto cerca di porvi rimedio, ritornando a far rimettere insieme i due, permettendo così di formare la sua stessa famiglia.

Da notare che per un certo periodo lui sapeva perfettamente quello che aveva cambiato, ma ancora poteva interagire per “rientrare nei parametri”, non superando il limite invalicabile, che in questo caso si trattava del ballo della scuola, in cui effettivamente i genitori si sarebbero fidanzati

Quello che invece dovrebbe succedere passato il limite in cui l’azione compiuta ha effettivamente cambiato il futuro è abbastanza complesso, chiaramente per quanto riguarda i film, o anche in letteratura, alla fine si deve fare in modo di avere una storia semplice e capibile, in questo caso il fatto che, dopo aver aggiustato le cose, il protagonista si ricordasse della propria vita precedente (ricordo qui che la regola considerata per questo modello temporale è che ci sia un solo fiume del tempo), cosa che, al modificarsi delle condizioni, non sarebbe possibile, visto che il procedere degli eventi non sarebbe avvenuto nella maniera precedente.

Le implicazioni di questa ultima affermazione vanno oltre il semplice fatto di non ricordare o meno episodi del proprio passato, si pensi al viaggiatore che volesse modificare un evento storico di vasta portata, che quindi può conoscere solo perché è nel suo bagaglio culturale, ammettendo che gli riesca effettivamente di modificare la storia, a quel punto l’evento non si sarebbe mai verificato, il paradosso verte principalmente su questo punto: se l’evento non è mai accaduto, come sarebbe possibile che il nostro viaggiatore possa essere andato a modificarlo?

Questo paradosso appartiene in maniera anche più critica al prossimo modello di tempo, cioè quello di “Azione e Reazione”.

(continua)

Viaggio nel Passato e nel Futuro possibile con modifiche

Viaggio nel Passato e nel Futuro possibile con modifiche

In questa analisi un modello di tempo molto classico, il viaggio si può compiere sia nel Futuro che nel Passato, il Tempo Generale è uno solo, quindi gli eventi passati determinano i cambiamenti del presente e del futuro senza eccezioni, un modello tipo la serie di film “Ritorno al Futuro“, “The Time Machine” o anche in alcuni film di “Star Trek“, per citare solo alcuni esempi, in cui il viaggiatore può interagire e anche, in un certo qual modo, modificare gli eventi.

Penso che tanti hanno desiderato, prima o poi, di tornare indietro nel tempo per modificare o meno gli eventi del passato, di eliminare questo o quell’altro personaggio storico per cambiare gli eventi, di per se questo argomento basterebbe a scatenare una guerra termonucleare totale e immediata, qualora una nazione, o un privato, rendesse nota la notizia di aver inventato la Macchina per Viaggiare nel Tempo, il motivo sarebbe in relazione al fatto che questo modello teorico è quello che farebbe più paura alle nazioni, le quali vedrebbero un possibile rovesciamento del sistema, quale nazione non si sentirebbe minacciata dalle sue fondamenta, temendo che qualcuno potesse andare a modificare gli eventi relativi alla sua storia, si pensi ai “fermatori di Colombo” nel film “Non ci resta che Piangere”. Questa eventualità è già comunque prevista da altri, ad esempio in un telefilm di cui ora mi sfugge il titolo, in cui si vede il viaggiatore che, approdato in un’epoca futura, trova la terra in un medioevo postatomico, apprendendo che il motivo della devastazione è stato proprio il suo viaggio nel tempo.

Con le premesse citate, ci possono essere almeno due modi in cui potrebbe funzionare un modello di tempo di questo genere:

1) PUNTI NODALI: di per se un fatto storico ha sempre una collocazione fissa nel tempo, una battaglia ha effetto sulla storia nel momento in cui viene combattuta, c’è sempre un punto di svolta nelle situazioni che determinano se un personaggio diventerà decisivo oppure verrà messo da parte, questi sono tutti punti che io definisco “nodali”, o possiamo anche chiamarli punti di non ritorno, fino ai quali sarebbe possibile, in caso di modifiche, ricondurre la storia nei giusti binari.

2) AZIONE E REAZIONE: questo sarebbe il modello forse più pericoloso, al modificarsi di qualsiasi condizione, corrisponde una reazione immediata su tutti gli elementi della storia che interagivano con la modifica apportata, siano essi ininfluenti oppure critici.

In ambedue i modelli comunque, i viaggi nel futuro costituirebbero un problema minore, visto che il nostro viaggiatore non potrebbe conoscere gli eventi che verranno, quindi al modificarne le condizioni non si avrebbe idea di cosa verrebbe cambiato dopo quel momento, ovviamente non ci sarebbero ripercussioni nel presente assoluto da cui è partito.

Notare che il viaggio nel futuro comporta, di per se, che sia scritta anche la storia postuma oltre a quella passata, e questo sarebbe un po’ desolante, per la situazione che effettivamente tutto ciò che viene compiuto, sia eroico o meschino, sarebbe come la trama già scritta di un copione, e non un atto veramente deciso o casuale. Vorrebbe anche dire che effettivamente ogni epoca è in pratica coesistente, ognuno vive il suo presente a livelli diversi in ogni momento e contemporaneamente, quindi saremo sicuramente già invasi a tutte le epoche di viaggiatori provenienti dal futuro, su questa falsa riga ci sono già svariate opere letterarie, cinematografiche e fumetti che narrano di ladri e approfittatori che vogliono piegare il passato a loro vantaggio, e di agenti temporali che cercano di tenere tutto sotto controllo, per lasciare la storia inalterata.

(continua)

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