Riflessioni sul Tempo
Zaffiro – “C’è un corridoio… Il corridoio è il Tempo… che circonda ogni cosa… e attraversa ogni cosa. Tu non puoi vederlo. Solo qualche volta; ma è pericoloso.”
Rob – “In questo corridoio tu puoi entrarci?”
Zaffiro – “Non nel modo che tu immagini, non si può entrare nel Tempo. Ma alle volte il Tempo può entrare nel presente, precipitarsi, irrompere e asportare cose e persone. Ma il corridoio è forte, deve essere così, ma succede che in certi posti si indebolisca, come… una materia che si consuma. E quando c’è una pressione sulla materia…”
Rob – “Il Tempo entra in scena”
Zaffiro – “Arriva e prende quello che vuole….”
da “Zaffiro e Acciaio”, serie televisiva, trasmessa in Italia negli anni ’80

Così introdurrei questa nuova stanza, il Tempo, ovvero la quarta dimensione, qualcosa di cui per ora conosciamo poco, anche quando siamo qui a leggere queste righe avanza, e noi con lui, il presente, nel senso stretto della parola, in pratica è inesistente, eternamente compresso tra ciò che noi definiamo come passato e futuro.
Continuamente si parla di come effettivamente si cerchi un fondamento scientifico a questa spinta di poter viaggiare nel tempo, nella fantascienza si disserta su cosa succederebbe se potessimo veramente viaggiare indietro, oppure avanti, nelle varie ere della storia.
Quello che vorrei raccontare in questa stanza riguarda un ipotetico viaggiatore che si trova di fronte alle problematiche di questo viaggio ponendo come base le teorie più o meno conosciute, cercando di fare un discorso logico, per quanto possibile, ponendo delle basi comuni e un argomento a grandi linee, per poi andare più in particolare ad osservare cosa, secondo il mio modesto parere, dovrebbe succedere in determinate situazioni o compiendo magari delle azioni, interagendo con l’ambiente dell’era storica in cui è giunto il nostro viaggiatore, mi piace sconfinare nel regno del plausibile.
Personalmente ho sempre trovato molto avvincente questo tema, molte volte mi sono trovato di fronte a diverse soluzioni letterarie che si possono definire illogiche, piegate al favore della storia raccontata, che magari erano funzionali per una certa narrazione, ma a una rivisitazione dei passaggi si notava che le cose non avrebbero potuto funzionare in quel modo.
Paradossi temporali, sequenzialità degli avvenimenti, poter viaggiare sia nel passato che nel futuro, modificare avvenimenti per ottenere una storia diversa e, perché no, una strizzata d’occhio agli universi paralleli, che potrebbero venire a far parte del discorso metascientifico che ne deriva, penso possano portare a un’idea non convenzionale di un argomento affascinante, senza contare la possibilità di interagire con un discorso aperto a chiunque sia interessato.
È da tenere presente che comunque queste sono mie considerazioni, basate unicamente su un discorso personale per queste tematiche, che a volte, ma dico anche necessariamente, potranno diramarsi nella fantasia, ma in fondo tutte le teorie, anche se su basi più scientifiche, hanno bisogno di questo potente mezzo.
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